L'ultima
fatica editoriale della Nova Delphi è un altro, interessante
tassello aggiunto alla collana ITHACA; Altri
dovrebbero aver paura
è una raccolta di testimonianze e carteggi inediti di Nicola Sacco e
Bartolomeo Vanzetti, curata dalla sapiente regia di Andrea Comincini
e impreziosita dalla presentazione di Valerio Evangelisti e da
un’appendice finale scritta dal pugno di Andrea Camilleri. Rimane
facile raccomandare la lettura di questo testo, partendo dal fatto
che dopo aver pubblicato Non
piangete la mia morte
di Bartolomeo Vanzetti (2010) e Red
America. Lotta di classe negli Stati Uniti
(dicembre 2012), la sfinge alata di Germano Panettieri (direttore
editoriale di Nova Delphi) tiene per mano i lettori e li porta
nuovamente negli Stati Uniti d’America, in una miscellanea di
confessioni private e testamenti politici, analisi introspettive e
flussi di coscienze tradite, ferite, ma non per questo dome e
rassegnate. Il pregio di questo volume (come del resto dell’intera
collana) consta nell’offrire un angolo di osservazione privilegiato
al lettore; l’America, quella vera – scevra dalla suggestione
europea e orfana del mito della “libertà” –, si consegna al
lettore per quel che è, per le sue contraddizioni e per
l’indifferente autismo cui siamo abituati a vederla dipinta quando
si ricorda la vicenda dei due anarchici italiani. Ma la novità che
emerge non risiede nella pur intuibile critica al sistema a stelle e
strisce, quanto nella puntuale definizione dei due anarchici, troppo
spesso ridotte a mere vittime sacrificate alla repressione americana,
abbozzati nel proprio profilo politico solo come oppressi e mai nella
loro attiva militanza contro l’oppressore; due personalità,
quindi, cancellate dall’alveo della lotta politica e immortalate –
anche per responsabilità della successiva storiografia operaista –
nell’olimpo dei martiri, dei morti collaterali, dell’ingiustizia
della morte e della morte ingiusta. (…) L’intera ricerca prodotta
da Comincini è frutto della raccolta e della traduzione delle
lettere dei due italiani custodite nella Lilly Library di
Bloomington, Università dell’Indiana; gran parte dell’epistolario
raccolto, tuttavia, è dedicato al carteggio di Vanzetti con alice
Stone Blackwells e Mary Donovan. Una selezione fine, scelta con cura
e legata dal doppio filo dell’amore politico e della politica
dell’amore familiare in cui i due anarchici, con particolare
menzione per Vanzetti, sono tratteggiati nella cruda realtà
dell’America di inizio XX secolo; la stessa America che Nova
Delphi, con i precedenti della collana ITHACA, ha inteso indagare a
fondo coniugando la passione per la verità a quella per la ricerca e
l’analisi politica.
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