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mercoledì 16 novembre 2011

Articolo di Geraldina Colotti da le Monde diplomatique del novembre 2011

Un vecchio guerrigliero in carcere inventa fiabe per la sua bambina, che non può incontrare se non di rado. Una bambina nata in caserma, perché sua mamma era incinta quando è stata arrestata. Prendono forma così quattordici storie per l’infanzia, composte in una cella d’isolamento – il calabozo – nell’Uruguay della dittatura militare (1973 – 1985): Le leggende del nonno di tutte le cose. A scriverle, Mauricio Rosencof, dirigente del movimento Tupamaros, ostaggio dei militari per 13 anni, oggi scrittore affermato e uomo di governo. Pubblicate in Uruguay nei tipi di Alfaguara (con le illustrazioni di Elbio Ferrario), compaiono adesso in italiano per la casa editrice Nova Delphi, illustrate da Elisabetta Rossini (14 euro). A raccontare di cavallucci marini, pagliacci, stelle e aquiloni, è il Nonno della sera, l’abuelo “di tutte le cose”, che fa rinascere un mondo fantastico, senza sbarre né guardiani. Morale della favola, dice l’autore: “i sogni di un bambino non entrano in una stanza, come i nostri non entrano in un calabozo”. Mauricio Rosencof presenterà il suo libro a Roma: il 22 novembre alle 19 al Razmataz, via Macerata 58/A, e il 23 alle 16.30 alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Roma Tre, via Ostiense 236, aula 21.

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