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giovedì 22 agosto 2013

"CUCINA ECLETTICA" SU LE MONDE

Recensione di Nadia Angelucci al ricettario eclettico di J. M. Gorriti. Su Le Monde diplomatique agosto 2013.


Due anni prima della sua morte, nel 1890, la celebre scrittrice argentina Juana Manuele Gorriti (1818-1892) pubblicò un libro di ricette risultato di una serie di contributi provenienti dall’intera America latina e dall’estero. La pubblicazione del volume avvenne precipitosamente per anticipare un progetto simile della contessa Emilia Pardo Bazán che, si sussurrava, stava preparando un libro di ricette spagnole. Nasce così Cocina ecléctica, tradotto adesso da Nova Delphi Libri nell’ambito del Programma Sur, Sostegno alle traduzioni di opere di autori argentini del Ministero degli esteri argentino; una raccolta di ricette giunte all’autrice da una comunità ‘virtuale’ sparsa nei vari continenti. Gorriti svolge il ruolo di editor, ispira e invoglia le sue collaboratrici, e si riserva un ruolo di ‘teorica della letteratura culinaria’ attraverso un prologo dal sapore ironico in cui esordisce dichiarando che “la casa è il santuario domestico; sua ara è il focolare, sacerdotessa e naturale custode, la donna”, imputando il fallimento del suo matrimonio alla sua dedizione alle attività intellettuali al posto della cucina e accettando di fare un mea culpa con la pubblicazione del presente libro. Ma al di là delle motivazioni Cucina eclettica racconta la realtà latinoamericana sulla fine del XIX secolo. Innanzitutto una vivacità intellettuale delle donne che parteciparono al progetto e che non si limitano a inviare ricette ma, quasi sempre, introducono commenti e aneddoti; poi una riflessione sui principi della sana alimentazione che sembrava non avere alcun fascino all’epoca: la Torta biscaglina, ad esempio, prevede l’impiego di trenta tuorli d’uovo, crema di latte, zucchero, burro e, una volta cotta, doveva essere tagliata a fette da passare nelle chiare montate a neve, fritta, cosparsa di caramello e condita con mandorle, uva passa e confetti. Un’altra considerazione ci rimanda all’uso del proprio tempo e agli impegni a cui le donne dovevano far fronte; la preparazione di gran parte delle ricette infatti prevedeva tempi biblici a disposizione solo di chi non avesse impegni extracasalinghi.

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