Vi proponiamo questo breve scritto con il quale Eduardo Galeano presenta il volume "Noi, gli indios" raccolta di scritti autobiografici dello storico leader delle lotte per la terra in Perù, Hugo Blanco. E' il nostro modo per ricordare il celebre, e insostituibile nei nostri cuori, Eduardo Galeano. Un uomo che aveva come caratteristiche principali la lucidità di analisi e la grande capacità di raccontare. Un uomo generoso che nel 20111, quando la nostra casa editrice era appena agli inizi, volle regalarci un testo breve e prezioso contro la privatizzazione dell'acqua. Tra pochi giorni un nuovo libro, "Noi, gli indios" appunto, sarà arricchito da un suo contributo. Sempre dalla parte degli oppressi. Sempre dalla parte della verità. A noi piace ricordarlo così. Hasta Siempre!
Queste pagine, scritte a fiotti, disordinate, allegre, disperate, raccontano le avventure e disavventure dell'uomo che guidò la lotta contadina in Perù, l'organizzatore dei sindacati rurali, l'uomo che lottò per una riforma agraria nata dal basso e dal basso combattuta.
Hugo
Blanco ha attraversato il suo paese in lungo e in largo, dalle montagne
innevate alla costa desertica, passando per la selva umida dove si dà la caccia
ai nativi come fossero animali. E ovunque passava, aiutava i caduti a
rialzarsi, i silenziati a parlare.
Le
autorità lo accusarono di essere un terrorista. Avevano ragione. Lui seminava
il terrore tra i padroni della terra e della gente.
Ha
dormito sotto le stelle e in celle abitate da topi. Ha fatto quattordici
scioperi della fame. Durante uno di questi, quando non ce la faceva più, il
ministro degli Interni gli inviò affettuosamente in regalo una bara. Più di una
volta il pubblico ministero chiese per lui la pena di morte, e più di una volta
venne pubblicata la notizia che Hugo era morto.
E
quando un trapano gli aprì il cranio, perché era scoppiata una vena, Hugo si
risvegliò in preda al panico per paura che i chirurghi gli avessero cambiato le
idee.
Ma
no. Continua a essere, con il cranio ricucito, lo stesso Hugo di sempre. Noi, i
suoi amici, eravamo sicuri che nessun trapianto di idee avrebbe funzionato.
Però temevamo che Hugo si risvegliasse rinsavito.
Chiunque
può costatarlo: lui continua a essere lo stesso stupendo folle che decise di
essere indio malgrado non lo fosse, e ha finito per essere il più indio di
tutti. (Eduardo Galeano)
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